La bioenergetica si definisce come una tecnica psicocorporea che utilizza modalità respiratorie, specifici esercizi fisici, posizioni e contatti corporei, associati a un’analisi caratteriale del soggetto.






La bioenergetica consente l’integrazione tra corpo e mente, aiutando il soggetto a sciogliere i blocchi energetici e i meccanismi difensivi creatisi a livello fisico e psicoemotivo, causa di molte inibizioni. Permettendo così di far affiorare alla coscienza le emozioni che hanno provocato questi blocchi e di restituire alla persona uno stato di naturale carica energetica. La bioenergetica è stata ideata da Alexander Lowen, allievo di Whilhelm Reich, padre storico delle terapie incentrate sul corpo. Reich, neuropsichiatra austriaco nonché allievo di Sigmun Freud, elaborò le scoperte della psicoanalisi, definendo il concetto di energia orgonica, una modalità di energia vitale che trova la sua massima espressione nella sessualità, scorrendo liberamente lungo tutto il corpo. Stando a Reich, la capacità di desiderare e di godere viene spesso repressa da pressioni esterne e attraverso pressioni interne intrapsichiche, sotto forma di angoscia, inibizioni e blocchi. Queste modalità difensive sono costituite a livello fisico da rigidità corporee (corazza muscolare) e a livello psicologico da atteggiamenti caratteriali e dalla mancanza di contatto emozionale. Lowen, allievo di Reich, riprese il concetto di energia vitale e sviluppò la terapia bioenergetica, servendosi di alcune posizioni fisiche in grado allentare le tensioni e i blocchi.
Esistono modalità difensive che sono costituite a livello fisico da rigidità corporee (corazza muscolare) e a livello psicologico da atteggiamenti caratteriali e dalla mancanza di contatto emozionale. Lowen riprese il concetto di energia vitale e sviluppò la terapia bioenergetica, servendosi di alcune posizioni fisiche in grado allentare le tensioni e i blocchi. Prima W. Reich e poi A. Lowen, sono giunti a definire un’articolata tipologia caratteriale dove a ciascun tipo corrisponde una struttura e un atteggiamento del corpo che esprime la difesa dagli stimoli esterni o interni che minacciano l’individuo. Lowen elaborò una tipologia formata da cinque caratteri basilari ciascuno dei quali si forma in seguito alla negazione di un diritto fondamentale del bambino:
Rispetto alle teorie del suo maestro, Lowen, ridimensionò l’importanza della sessualità nella patologia, e mise a punto il concetto di “grounding”, che si può tradurre in italiano con l’espressione “essere sulle proprie gambe” o “avere i piedi per terra” diventato poi uno degli obiettivi terapeutici fondamentali dell’Analisi Bioenergetica.
La bioenergetica, altrimenti definibile come un modo di comprendere la personalità in termini bioenergetici, associa il lavoro del corpo a quello della mente, con il fine di aiutare il soggetto a risolvere, in ambito analitico, i propri problemi esistenziali e relazionali.
Le sedute di bioenergetica si rivolgono a tutti, senza distinzioni di età. Ritrovare il piacere e la gioia di vivere. Grazie alla possibilità di agire anche fuori dall’ambito analitico, mediante gli esercizi bioenergetici, antistress o di autoregolazione bioenergetica, la bioenergetica si rivela una disciplina molto efficace per chiunque voglia intervenire sulle tensioni muscolari e sullo stress, in funzione di un maggior stato di benessere generale.
La Bioenergetica, i cinque caratteri di Lowen e il concetto di grounding
Prima W. Reich e poi A. Lowen, sono giunti a definire un’articolata tipologia caratteriale dove a ciascun tipo corrisponde una struttura e un atteggiamento del corpo che esprime la difesa dagli stimoli esterni o interni che minacciano l’individuo. Lowen elaborò una tipologia formata da cinque caratteri basilari ciascuno dei quali si forma in seguito alla negazione di un diritto fondamentale del bambino:
- Schizoide, contraddistinto dalla paura del contatto, le cui origini si perdono nel periodo neonatale, caratterizzato dalla negazione del diritto di esistere;
- Orale, caratterizzato dalla paura del contatto, a causa di mancanza di affetto parentale nel periodo infantile, formatosi a causa della negazione del diritto di avere bisogno;
- Psicopatico, tendente ad azioni manipolative, causate dalla presenza di figure esigenti durante la sua infanzia, formatosi per la negazione del diritto di essere se stesso;
- Masochista, distinto da una tendenza al sacrificio, formatasi a causa della negazione del diritto di essere indipendente;
- Rigido, avente una grande difficoltà ad amare e a farsi amare, formatosi per la negazione del bisogno di essere amato.
Ognuno di questi tipi è caratterizzato da un atteggiamento del corpo di natura difensiva.
Rispetto alle teorie del suo maestro, Lowen, ridimensionò l’importanza della sessualità nella patologia, e mise a punto il concetto di “grounding”, che si può tradurre in italiano con l’espressione “essere sulle proprie gambe” o “avere i piedi per terra” diventato poi uno degli obiettivi terapeutici fondamentali dell’Analisi Bioenergetica.
Il grounding si può intendere come un’estensione dei sette anelli che costituiscono l’armatura caratteriale individuata da Reich, quest’ultimo si era fermato a considerare le tensioni corporee fino al bacino, mentre Lowen, proprio tramite il concetto di grounding considera anche le gambe e i piedi che diventano così la base dell’essere umano. Un uomo dotato di grounding, cioè con i piedi per terra, è a contatto con la realtà esterna ed interna, con la propria realtà animale e con le proprie sensazioni, è sicuro e presente a se stesso.

Lowen approdò a questa scoperta in seguito alla sua terapia personale effettuata con Reich, il quale lavorava con il paziente disteso, cercando di sciogliere le tensioni muscolari dei sette anelli di costrizione, partendo dall’anello oculare e scendendo man mano fino all’anello pelvico. Il fine era quello di far raggiungere spontaneamente al paziente il riflesso orgasmico nel corso della seduta, tramite la semplice respirazione. Quando la respirazione, infatti, non è costretta da tensioni muscolari croniche, il bacino si retrae leggermente durante l’inspirazione e si protende in avanti durante l’espirazione, producendo appunto quello che Reich chiamò il “riflesso orgasmico”.
Lowen si rese conto che dopo aver raggiunto questi risultati terapeutici, alcuni aspetti del suo carattere erano rimasti irrisolti e cominciò a sperimentare nuove posizioni fisiche che gli permettessero di sentirsi meglio e maggiormente integrato e a contatto con la realtà.
Fu così che scoprì le posizioni di grounding. La posizione principale consiste nello stare in piedi, con le ginocchia leggermente flesse, i piedi con le punte rientranti e i talloni divaricati alla stessa ampiezza delle spalle, il busto deve restare eretto e il peso del corpo deve essere distribuito su tutta la pianta del piede. In questa posizione il paziente deve lasciarsi respirare liberamente, cercando di far scendere il proprio baricentro fino alla pancia, punto che gli orientali chiamano “hara”. In questo modo il paziente dovrebbe pian piano sentire maggiormente il contatto dei piedi col suolo, sentirsi maggiormente radicato e più a contatto con la propria realtà. In questa posizione dopo un certo tempo si possono sviluppare leggere vibrazioni lungo le gambe, segno che le tensioni muscolari nelle gambe si stanno sciogliendo e l’energia comincia a circolare.

Vi sono altre posizioni fatte assumere al paziente per aumentare il senso del grounding, come quella del “Bend-over” (piegarsi) e quella dell’arco, tutte aventi lo scopo di aumentare la sensazione di contatto con se stessi e con la realtà, oltre che quella di ampliare la respirazione e aumentare la circolazione dell’energia nel corpo.


Bibliografia: “Bioenergetica”, A. Lowen-Feltrinelli-Settembre 2013

La Bioenergetica è un modo di interpretare la personalità sulla base della lettura del corpo e dei suoi processi energetici.
L’analisi porta ad un a conoscenza della struttura caratteriale sia a livello psichico che somatico, attraverso tale comprensione si può leggere il carattere di una persona e dei suoi disagi emozionali a partire dalla espressione del corpo. Dandoci anche la possibilità di leggere la storia personale perché strutturata nel corpo.
Tale informazione è integrata al percorso personale della singola persona. La bioenergetica, così espressa, ci offre uno strumento importante per la comprensione dei processi del corpo sulla personalità. Lowen delinea cinque tipologie sulla base dei diritti fondamentali che si manifestano progressivamente dal momento della nascita e dalla cui soddisfazione dipenderà lo sviluppo sano o nevrotico della persona e dell’intero organismo.
Quando tali diritti non sono soddisfatti da parte delle persone che si prendono cura del bambino ( Genitori ) ed il riconoscimento non è pieno, parziale o totalmente negato, il bambino frustrato metterà in atto dei compromessi dell’Io che genera precisi tratti nevrotici. Tale compromesso avrà una specifica connotazione psichica, cognitiva e corporea ed, il bambino, organizzerà la visione di se stesso sulla base della qualità e pienezza del riconoscimento di tali diritti.
Persistendo, la condizione di frustrazione, produrrà un blocco delle pulsioni insoddisfatte e represse, assumendo una connotazione corporea bloccando la muscolatura volontaria ed involontaria connessa alla rivendicazione dei diritti negati.
- SCHIZOIDE diritto negato ESISTERE
- ORALE diritto negato AVERE BISOGNO
- PSICOPATICO diritto negato ESSERE AUTONOMO
- MASOCHISTA diritto negato AFFERMARSI ( IMPORSI )
- RIGIDO diritto negato AMARE SESSUALMENTE

Nessun essere umano corrisponde perfettamente ed assolutamente ad un’unica tipologia, ma in ognuno di noi c’è una predominanza di una o più caratteristiche di alcune di esse. Esaminiamole ad una ad una:

SCHIZOIDE
Affermazione del proprio Sé : ho il diritto di esistere Risposta negativa all’ambiente : Ostilità o Freddezza. Reazione Organismica : Terrore e Rabbia Distruttiva Atteggiamento Retroflessivo : Non ho il diritto di esistere
Compromessi dell’Io : vivrò senza percepire il corpo, io sono le mie idee Comportamento Caratteristico : Intellettualizzazzione, spiritualizzazione, Ritiro. Ideale dell’Io : Sono Speciale
Illusione di Contrazione : Penso dunque Esisto, sono Speciale. Illusione di Scioglimento : Se Esisto Sarò Annichilito
Struttura Muscolare : Contrazione spastica delle giunture, collo, diaframma, torsione spina dorsale, sguardo sfuggente e privo di emozioni.
Il diritto di esistere della personalità schizoide nasce dal rifiuto che la madre oppone al bambino nei primi mesi di vita. E’ il figlio non voluto. Questo rifiuto viene percepito come una minaccia alla propria esistenza e la difesa del bambino è quella di ritrarsi in sé, di assentarsi. Può darsi che la madre non abbia mai avuto l’intenzione di rifiutarlo, ma ci può anche essere stato un atteggiamento, una frase che il bambino ha percepito come rifiuto. La persona rifiutata rischia di sentirsi respinta anche quando ad un’osservazione obiettiva non vi è stata alcuna forma di rifiuto, questo perché filtra gli eventi attraverso le invischianti maglie della sua ferita. E’ così che il bambino comincia a costruirsi la maschera del fuggitivo. La sua volontà è quella di scomparire, di essere visibile il meno possibile. Il suo corpo è contratto, striminzito, un corpo che cerca di occupare il meno spazio possibile. Il volto e gli occhi sono piccoli e vacui, persi nel vuoto, questo perché la persona tende a sfuggire alla realtà e a non voler radicarsi. Abbiamo detto che il suo sistema di difesa è quello della ritirata, quasi come volesse uscire dal corpo, è per questo che le persone che più hanno facilità ad andare in astrale sono quelle che soffrono di questa ferita. La più grande paura del fuggitivo è quella di essere colto dal panico, perché teme di restare bloccato e non poter fuggire; il disturbo dominante è quindi la paura, l’ansietà. Ha spesso mani e piedi freddi e nelle relazioni rifiuta gli altri prima di essere rifiutato. Per il fatto che l’intento tipico di questa figura è quello di scomparire essa è la più predisposta ad ammalarsi di anoressia oppure a diventare dipendente da tutto ciò che gli favorisce l’astrazione: droga, alcool, fumo, gioco, sesso eccessivo. Nel suo linguaggio usa spesso parole quali: nullità, niente, inesistente, scomparire e per comunicare usa spesso un linguaggio impersonale parlando per concetti assoluti. A causa della frammentazione di questa struttura e del profondo terrore in cui vive, l’ego cerca di sfuggire sia alla realtà interna che a quella esterna, per cui, in aggiunta alla vaghezza, la difesa principale di questa struttura è una fredda superiorità.

ORALE
Affermazione del Proprio Sè : ho il diritto di Avere Bisogno
Risposta Negativa alla’Ambiente : Deprivazione, Appagamento insufficiente Reazione Organismica : Rabbia Vorace
Atteggiamento Retroflessivo : Non Ho Bisogno. Compromessi dell’Io : se non avrò Bisogno, il mio bisogno sarà soddisfatto
Comportamento Caratteristico : Incostanza, Crollo, Incapacità di mantenere le proprie posizioni
Ideale dell’Io : So amare, so dare Illusione di Contrazione : Non ho bisogno, gli altri hanno bisogno di me
Illusione di scioglimento : Se chiedo sarò abbandonato
Struttura Muscolare : tensione cronica alla mascella e gola, braccia deboli, sensazione generale di denutrizione, gli occhi comunicano aspettativa.
Nei primi anni di vita compito di un genitore è quello di accudire ai bisogni del bambino: protezione, affetto, amore, in modo da farlo sentire sicuro. Se i genitori, in particolare la madre, non sono in grado di dare l’appoggio e l’affetto necessario al bambino, questi sperimenta vissuti di insoddisfazione e deprivazione. Dal punto di vista energetico, l’individuo con questa struttura ha la metà inferiore del corpo che è energeticamente meno carica rispetto alla metà superiore, di conseguenza le gambe sono spesso lunghe e sottili e sembra quasi che non riescano a reggere il peso del corpo. Il sistema muscolare è sottosviluppato, in particolare quello degli arti. Altri segni di immaturità fisica possono essere la pelvi più piccola del normale e la peluria del corpo ridotta. A livello psicologico la caratteristica principale è il vissuto di deprivazione, di vuoto interiore, che riflette la soppressione di intensi sentimenti di desiderio. Altri tratti tipici sono uno scarso senso di indipendenza e la tendenza ad aggrapparsi agli altri. Infatti la maschera indossata da chi ha questa ferita è la maschera del dipendente. Questa condizione molte volte è mascherata da un atteggiamento di indipendenza esagerata, che però nelle condizioni di stress non regge perché la persona orale è poco capace di stare da sola e ha continuamente bisogno dell’appoggio e dell’affetto degli altri. Tipica di queste persone è l’oscillazione dell’umore tra euforia e depressione. Altro atteggiamento tipico del dipendente è quello della vittima, la cui strategia viene usata per attirare l’attenzione e per avere quel calore, quell’affetto, quel contatto, quella vicinanza di cui ha sempre bisogno e di cui è voracissimo. A tal scopo usa drammatizzare: crea, oppure ingigantisce, i normali problemi e inconvenienti della vita assumendo un tono lamentoso attraverso il quale ottenere sostegno. Molte volte capita che egli svolga il ruolo opposto cioè quello che aiuta, che è sempre disponibile e altruista. In realtà il suo altruismo non è mai praticato in maniera incondizionata, ma è sempre volto a ottenere le attenzioni di cui necessita; quest’altruismo in alcuni casi viene anche ostentato ed è seguito sempre dal vittimistico lamento che lui fa tanto per l’umanità e l’umanità cattiva non lo ricambia. Nelle relazioni interpersonali e affettive è un gran “divoratore” di energie con i suoi malanni, con i suoi guai e le ingiustizie subite, e paradossalmente tende ad essere per questo abbandonato perché è impossibile non sentirsi spossati dopo i suoi continui lamenti. Bisogna sottolineare che la disperazione per i guai che gli capitano viene da lui meglio accolta rispetto ad un eventuale abbandono: la più grande paura del dipendente è la solitudine, la sua debolezza l’avidità. Nel suo vocabolario vi sono spesso le parole: assente, mi sento solo, non reggo, mi mangiano, mi stanno col fiato sul collo.

PSICOPATICO
Affermazione del Proprio Sé : ho il diritto di essere autonomo
Risposta Negativa alla’Ambiente : Manipolazione o Umiliazione Reazione Organismica : Furia
Atteggiamento Retroflessivo : Non ho bisogno di supporto per essere autonomo
Compromessi dell’Io : No ho bisogno di supporto perché sono potente
Comportamento Caratteristico : ottiene contatto e supporto Manipolando Ideale dell’Io : Sono il migliore
Illusione di Contrazione : Posso ottenere qualunque risultato
Illusione di Scioglimento : Sarò manipolato, umiliato, sopraffatto
Struttura Muscolare : spalle e torace ipertrofici, diaframma e pelvi contratte, gambe relativamente deboli, sguardo potente e diffidente.
Il quarto diritto che si manifesta al momento della nascita è il diritto di essere autonomi e indipendenti, cioè di non essere soggetti al bisogno di altri. Questa condizione non si può concretizzare se il genitore di sesso opposto è seduttivo. Un genitore seduttivo è un genitore manipolatore, che usa il bambino per soddisfare le proprie mancanze o i propri bisogni facendogli credere che quello che fa lo fa per il suo bene. Questo spinge il bambino a dover assumere il ruolo più grande di lui di appagatore dei bisogni del genitore, il che stimola prematuramente il bambino all’ autonomia. Dal punto di vista psicologico, la peculiarità di questa struttura caratteriale è la negazione dei sentimenti e la dissociazione dalle sensazioni del corpo, in particolare quelle sessuali. C’è invece un enorme investimento di energia nella propria immagine, che si riflette nel bisogno di potere e di dominio. Tale bisogno è collegato alla paura di essere controllato, che per il soggetto psicopatico significa essere usato. La struttura corporea presenta una carica energetica predominante nella parte superiore, la testa è carica, per mantenere il controllo della situazione. La maschera che svilupperanno è quella del controllore. Le tensioni presenti nelle regioni del diaframma e della vita ostacolano il fluire dell’energia e delle sensazioni nella parte inferiore del corpo che è debolmente carica e spesso di proporzioni minori rispetto a quella superiore. Le modalità attraverso cui queste persone cercano di avere il dominio sugli altri sono due: la prima è quella della sopraffazione e del comportamento aggressivo, la seconda è l’approccio seduttivo. In loro esiste una fortissima ansia di potere e un grosso bisogno di dominare sugli altri. Anche la sessualità è ostile ed è accompagnata da molte fantasie, sia etero che omosessuali. Il forte senso di superiorità e disprezzo che hanno sugli altri serve a coprire una profonda sensazione di inferiorità. Quando un carattere psicopatico partecipa a qualche discussione o a qualche attività non lo fa mai con spirito di unione o scambio o collaborazione, ma partecipa per vincere, mentre nei dibattiti o nei dialoghi le sue argomentazioni volgono all’unica meta che è quella del: “io ho ragione, tu hai torto”. Il più grande difetto dello psicopatico è l’insincerità. Abile mentitore, la menzogna è uno degli ingredienti predominanti che usa al fine di costruirsi l’immagine di sé che offre agli altri, e il suo sé è identificato esclusivamente con quest’immagine, per mantenere la quale è costretto a mentire in continuazione, tagliando del tutto i ponti col proprio sentire e con la propria anima. Questo è anche il motivo per il quale nelle relazioni affettive non dà mai nulla di sé e molte volte sminuisce o tratta con sufficienza o disprezzo il partner con una sordità psichica dovuta al fatto che come egli considera sé stesso un’immagine, così crede che siano gli altri, e un’immagine non ha sentimenti né prova sensazioni per cui la si può ferire come si vuole. Il sottile piacere che prova nello sminuire gli altri soddisfa le sue carenze interiori e il suo bisogno di controllo e di dominio. Non ama, perché amare vuol dire arrendersi e mollare il controllo, cosa impossibile per questa tipologia caratteriale, che oltretutto, avendo vissuto un rapporto seduttivo col genitore di sesso opposto, non ha probabilmente mai risolto il complesso di Edipo. Anche la sessualità non è mai abbandono, ma gioco di potere nel quale vuole, ovviamente, essere il vincitore. La più grande paura dello psicopatico è il fallimento o la sconfitta. Nonostante sia un mentitore seriale, e anche un abile commediante a volte molto teatrale, è ferito se qualcuno manca di fiducia in lui e la sua abilità nel recitare il ruolo a seconda di come vuole apparire fa sì che in casi estremi di abuso riesca sempre a far credere di essere estraneo e innocente. Se viene smascherata la sua menzogna reagisce con isteria. Nei casi estremi e gravi potremmo identificare questa tipologia caratteriale con la frase: delirio di onnipotenza.

MASOCHISTA
Affermazione del Proprio Sé : ho il diritto di Impormi. Risposta Negativa all’ambiente : Sottomissione, Controllo, Invasione
Reazione Organismica : Sfida Rabbiosa Atteggiamento Retroflessivo : Sarò come tu vuoi
Compromessi dell’Io : Sarò estremamente comprensivo rinunciando all’assertività
Comportamento Caratteristico : Passivamente provocatorio, Lamentoso, Ambivalente, convinto per sacrificarsi per compiacere
Ideale dell’Io : Sono Bravo Illusione di Contrazione : Se sarò Bravo sarò Amato
Illusione di Scioglimento : Se mi impongo sarò schiacciato ed umiliato
Struttura Muscolare : Forte tensione al collo, Gola, torace, Diaframma Teso, Pelvi Rigida e Scarica, Sguardo Triste e Malinconico
La struttura masochista si sviluppa in famiglia dove l’amore e l’accettazione sono combinati con una forte pressione. Siccome in questo caso entra in ballo il diritto del bambino di imporsi, cioè di poter affermare la propria libertà, anche con comportamenti negativi, accade che ogni tentativo di autoaffermazione da parte del piccolo viene regolarmente frustrato con rimproveri e colpevolizzazioni, e se il bambino reagisce facendo dispetti o con scoppi di rabbia arriva la punizione. Si arriva così ai tratti tipici del masochista che sono la remissività e la compiacenza. L’aggressività è limitata e viene sostituita da un atteggiamento provocatorio che mira a suscitare risposta dalle altre persone cosicché il masochista si sente giustificato a reagire in modo esplosivo e violento. Mentre a livello conscio ci sono comportamenti di compiacenza, a livello inconscio dominano intensi sentimenti di ostilità, infatti la debolezza/difetto di questa figura caratteriale è l’odio. Finché tali sentimenti non vengono liberati, il carattere masochista ha sempre la sensazione di sentirsi “impantanato”. Poiché da bambino è stato umiliato e si è sentito inferiore, da adulto coltiva l’illusione di sentirsi superiore agli altri. Sviluppa così sentimenti di disprezzo e di astio per gli altri e in particolare per chi nella realtà occupa una posizione superiore. Il suo corpo è grasso, tondo, non tanto alto, collo grosso e rigonfio, gli occhi innocenti come quelli di un bambino – più grosso sono e più riesco a riprendermi il mio posto -. Il suo linguaggio è sempre molto educato, il suo pregio è l’empatia, ma a volte dietro questo linguaggio si può celare una manipolazione indiretta, in casi estremi le sue parole e i suoi atteggiamenti tendono ad essere molto servili. E’ bene sottolineare che se anche questa persona soffre, piagnucola e si lamenta e sembra sottomessa esteriormente, in realtà non si sottomette mai e continua a bloccare al suo interno i già citati sentimenti di spregio, negatività, di ostilità e di superiorità. Siccome è stato oppresso sente il bisogno di indipendenza e di libertà, ma paradossalmente la sua paura più grande è proprio la libertà: fare quello che gli pare significherebbe rivendicare il diritto di autoaffermazione per il quale da bambino è stato rimproverato, criticato o punito. Le critiche, i rimproveri e le osservazioni altrui continuano a ferirlo molto. Inconsciamente, quindi, pur desiderandolo, fa di tutto per non essere libero. Compensa e si gratifica col cibo e gli piacciono gli alimenti grassi. Ci tiene molto ad essere degno dell’altrui approvazione.

RIGIDO
Affermazione del Sé : Ho il diritto di amare sessualmente Risposta Negativa All’Ambiente : Freddezza o Rifiuto
Reazione Organismica : Profonda Sofferenza Atteggiamento Retroflessivo : Non so Amare
Compromessi dell’Io : Sarò attraente, Gli altri verranno verso di me Comportamento Caratteristico : ricerca del successo ed autosufficienza
Ideale dell’Io : Desiderio di successo per attrarre di più Illusione di Contrazione : Se sarò attraente e avrò successo sarò amato
Illusione di Contrazione : se amo sarò respinto
Struttura Muscolare : Si tiene indietro, corpo tonico e ben sviluppato, forte tensione alla mascella e diaframma, occhi luminosi sfumati di tristezza.
La struttura caratteriale rigida ha subìto sofferenze e delusioni meno gravi rispetto alle altre tipologie caratteriali. Le circostanze che portano alla formazione del carattere rigido sono dovute alla negazione del quinto diritto del bambino: quello di provare sentimenti d’amore che a quell’età includono e integrano vari aspetti: cuore, emozioni, affetto e sessualità. I bambini, dai 3 ai 6 anni, non distinguono il sesso dal cuore e quindi per loro un sentimento d’amore non è scisso dall’emozione sessuale, qui vista non come genitalità fine a se stessa, ma come un insieme armonico di tutte le componenti che sono racchiuse nell’espressione dell’amore completo.
Il rifiuto da parte del genitore dell’approccio del bambino considerato troppo “aperto” o rimproveri del tipo: “non si fa”, “non è bene” vengono vissuti dal bambino come un tradimento nel suo naturale protendersi verso l’amore. La difesa che svilupperà è quella del controllo di sé stesso e di non esprimere troppo apertamente i suoi sentimenti, la maschera che svilupperà è quella del rigido. Da qui la paura di “cedere” e di abbandonarsi all’altro. Dal punto di vista energetico, gli organi che stabiliscono il contatto con il mondo esterno sono carichi, ma tenuti sotto controllo, l’espressione delle emozioni è limitata. Il rigido ricerca la giustizia e l’esattezza ad ogni costo, e sarà diventando perfezionista che tenterà di essere sempre giusto. Crede che se quello che fa o dice sarà perfetto, sarà necessariamente anche giusto. Manifesta una certa ansia se gli standard di perfezione che si prefigge non vengono soddisfatti e siccome questi standard vengono richiesti anche agli altri, ciò può causare difficoltà nelle relazioni. Per il rigido innamorarsi significa tornare a vivere l’esperienza che lo ha distrutto, per cui si impone di essere freddo e insensibile, molto spesso il bacino è arretrato (glutei indietro), quasi come volesse allontanare l’area genitale dal cuore e questa postura comunica: non mi avrai mai più, non avrai più il mio amore, mi hai fatto soffrire troppo e non voglio più sentire tanto dolore. Nell’intimità fa fatica a lasciarsi andare alle tenerezze (baci, abbracci e carezze) che molte volte possono essere fatte meccanicamente oppure se ne astiene volentieri. La sua debolezza/difetto è l’orgoglio mentre la sua paura più grande è quella di lasciarsi andare. Infatti, nelle relazioni è una persona controllata, che può apparire quasi fredda e che da l’impressione di non abbandonarsi mai completamente e di non fidarsi mai completamente dell’altro: per lui lasciarsi andare evoca la paura di apparire stupido, per cui si controlla. E la paura di apparire stupido si riflette in tutto ciò che può dare adito a un giudizio da parte degli altri: esprimere un’opinione in un dibattito, parlare in pubblico, anche l’atto sessuale può essere visto come una prestazione in cui bisogna essere bravi per non essere ritenuti sciocchi. Il sesso viene quindi usato per far bella figura, scindendo sesso e amore; il rigido, se soddisfatto sessualmente non ama, se ama non riesce ad essere sessuale. La guarigione del rigido avviene nel momento in cui riesce a riconnettere mente, cuore e genitali.